Genova, 25 luglio 2009

Normalmente quando una persona è interessata alla vita sulle navi da crociera le sue domande coincidono a quelle di molti altri.

Tra luoghi comuni, e ipotesi “romanzesche” spesso si dimentica di chiedere di aspetti di certo non secondari in questo tipo di vita-lavoro.

In tutti i post “crew life” ho cercato di descrivere vari aspetti di questa esperienza.

Ma forse è il momento di fare un piccolo riassunto tra le righe con un elenco di risposte alle domande più comuni.

  • “Che bello, lavori sulle navi da crociera sei sempre in vacanza!”

Indubbiamente la domanda/affermazione più frequente …

R Beh, non proprio, di sicuro non si viene pagati per oziare al sole tutto il giorno.                                    A seconda della posizione ricoperta a bordo la giornata lavorativa è più o meno densa d’impegni. Avere la fortuna di essere un “artista”, il quale si esibisce limitatamente nel corso della crociera è cosa da pochi. I più spendono la maggior parte del tempo nel ventre della nave.

  • “Viaggi in giro per il mondo, ma quanti posti hai visitato?”

R Se per visitare s’intende mettere piede in terra straniera siamo d’accordo. Se invece si vuol dire visitare chiese, monumenti, parchi, città, spiagge etc.  per molte persone che lavorano a bordo siamo ben lontani dalla realtà. Spesso i turni di lavoro non concedono molte ore di risposo tutte da spendere insieme. Questo comporta molte volte l’impossibilità di arrivare in un posto di particolare attrazione in un porto. Esempio: per arrivare alle Piramidi ed alla Sfinge da Alessandria d’Egitto occorrono molte ore di viaggio. Tempo che in molti non possono trovare per dedicarsi ad un escursione cosi lunga.

  • “Sulle navi si  guadagna molto?”

R Non proprio, la gradazione del salario a bordo è molto vasta. Come se si andasse a lavorare in una grande multinazionale. Il personale delle pulizie di certo , non hanno un tornaconto paragonabile a quella di un Comandante.

Nel mezzo a seconda dei ruoli, si percepisce il proprio stipendio che non obbligatoriamente è commisurato ai titolo di studio in possesso o alle esperienze regresse sulla terra ferma … Piuttosto alla mansione svolta a bordo, e all’importanza ad essa data dalla compagnia armatrice.

  • “Ma una volta finito il lavoro uno si può divertire liberamente in giro per la nave?”

R Luogo comune più frequente …. No, anzi in pochi possono permettersi di girare nelle aree destinate ai passeggeri. Gli ufficiali ad esempio devono indossare sempre la divisa d’ordinanza e mantenere un comportamento consono al ruolo e comunque dando sempre la precedenza ai passeggeri per tutti i servizi di bordo. Gli animatori ad esempio, possono farlo solo durante il proprio lavoro (che comunque per sua natura si svolge sempre nelle suddette zone).

Tutto il personale della cucina, camerieri, tappezzieri, elettricisti, carpentieri etc., non ha la possibilità di girare liberamente per queste zone salvo ad esempio per cambiare una lampadina …

Marseille-26072009

Marseille – July ’09

  • “Ma per quanto tempo si deve stare a bordo? Quanto durano i contratti?”

R  Dipende,  sia dal ruolo che dalle compagnie. In media dai 4 ai 6 mesi.                                                   Lo stipendio si percepisce solo durante la permanenza a bordo, in pochi casi si ha un                        tornaconto anche durante il periodo a casa. Salvo agevolazioni statali (es. disoccupazione.).

Al termine del contratto si a tutti gli effetti disoccupati, comunque tramite un sistema

di rotazione, database personale, si rimante in attesa del nuovo impiego.                                          Difficile trovarsi a terra in un settore come questo che nonostante la crisi non ha subito perdite se pur in rallentamento …

  • “Ma in quanti si lavora su una nave?”

R Sia essa piccola o grande in una nave si lavora sempre in tanti. In media in un rapporto 1 a 3. Una nave che può ospitare 3000 passeggeri avrà quindi circa ben 1000 membri d’equipaggio. Distribuiti per dipartimenti, sempre in proporzione alla mole della nave.

  • “Sicuro non spendi nulla quando sei li vero?”

R Odio questa domanda, nulla di più falso. A parte il mangiare e il bere e il letto assicurato.  Dall’igiene personale, al caffè al bar sono spese fuori da ciò che viene garantito dalle compagnie.  Un uscita fuori con taxi, ristorante, e souvenir può scucirti svariate decine di euro (se non di più …). Le ricariche al telefonino fanno la gioia dei gestori telefonici …

E poi una volta che si torna a casa si fa i conti con gli arretrati pagati in anticipo dai famigliari (assicurazione auto, bollette etc etc …)

  • “Ma come ti mantieni in contatto con la terra ferma?”

R Di certo non con il codice morse … Internet via satellite è uno strumento tanto utile e   desiderato quando caro da utilizzare. A bordo non c’è la concorrenza agguerrita che si può vedere a terra, ergo le tariffe sono quelle punto è basta. Viva Dio che esistono “hot spot” free in giro per negozi e stazioni marittime e qualche inesperto navigatore che non ha protetto la rete di casa propria ;-)

  • “Che bello conoscerai persone di ogni parte del mondo vero?”

R Già, questo è proprio vero e forse la cosa più bella dal mio punto di vista che succede sulle navi. Anche se in un ambiente asettico e privo di molti stimoli, a bordo si lavora e vive a contatto con persone dai quattro angoli del mondo. Esperienza davvero unica.

  • “Dove posso far domanda per lavorarci ?”

R In primis su internet, sui siti delle compagnie e delle agenzie accreditate (e solo quelle) per il  “recruitment” del personale. Anche contattando telefonicamente le stesse società e chiedendo il numero di fax dove poter girare il proprio C.V.

  • “Ma cosa serve per poter lavorare a bordo?”

R Bella domanda, dipende dal ruolo ovviamente. Dai titoli per ufficiali per macchina e coperta, alla semplice buona volontà per i lavori più semplici ma di certo non privi di impiego di forze e impegno.                                                                                                                                                                            Requisiti minimi quindi: maggiore età, passaporto o libretto di navigazione, fedina penale pulita e conoscenza della lingua inglese; lingua ufficiale a bordo di tutte le compagnie.

Tante altre domande si potrebbero qui citare, magari tramite vostri commenti al post si possono trovare altri interessanti spunti. Quindi a chi fosse interessato invito a girare qualche domanda a riguardo.

Comunque non mancheranno altri post dedicati alla vita di bordo. ;-)

Sperando di aver tolto qualche dubbio vi lascio alla rubrica dell’oblot.

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Genova sunshine – 25 luglio ’09