Sydney, 02 febbraio 2009
Tra una partita degli Australia Open e fiumi di Sangria è iniziato il weekend, Nadal che la spunta sul connazionale Verdasco vissuta allo spanish bar diventa una fiesta latina in pieno stile.
Il sabato quindi và di ripiego, Serena Williams che vince a man basse il trofeo non da il tempo di assaporarsi una birra al non lontano Coogee Bay Hotel pieno di Ozzy con la solita gola secca del weekend che non viene mai saziata.
Al ritorno verso casa decido di farmi il walk coast che arriva sino a pochi metri dalla casa di South Coogee dove mi trovo, nonostante la sera le varie luci dislocate nel percorso e la luna piena aiutano il cammino.
E’ una piacevole sorpresa, anche se molto più breve della camminata Bondi – Coogee fatta la scorso anno è ricca di scorci veramente belli, e di ville che si affacciano direttamente sul mare da far invidia.
La giornata di ieri è il momento per la visita a Manly Beach, lo scorso anno saltata colpevolmente.
Devo dire che il viaggio col traghetto di circa 40 minuti non ha pesato anzi, la navigazione sulla baia è sempre piacevole e la vista di centinaia di barche a vela e dei diportisti della domenica hanno piacevolemente accompagnato il percorso.
Arrivato a destinazione, subito la sensazione di essere in un posto diverso dalle varie spiagge della costa Sud.
Tutto risulta ordinato e con un certo stile, gli altri fusti degli alberi che accompagnano la spiaggia gli danno un tono particolare, passeggiando sino alla spiaggetta infondo al golfo si gode la vista dell’intera zona.
I surfisti presenti in gran numero sfidano onde più cattive di quelle di Bondi, il vento trascina una piacevole brezza di mare.
Devo dire che dopo averle viste un pò tutte le spiagge di Sydney questa si piazza in ottima posizione, ma dietro a Maroubra che per similitutini con quelle nostrana di Sabaudia prende la prima posizione.
Al ritorno a Circular Quay la vista della Celebrity Millennium, mi fa venir un attacco di “malattia del ferro”
finalmente vedo una nave da crociera in quella cornice fantastica, tra l’Harbour Bridge e l’Opera House.
Magari la compagnia per cui lavoro organizzasse crociere qui giù …
Ed intanto prosegue anche l’impegno che mi porta via gran parte della giornata, ma devo dire piacevole per l’ottimo ambiente di lavoro motlo easy, ma allo stesso tempo professionale il giusto.
Diversamente da quanto mi trovo nel mio lavoro a bordo o quando ai tempi lavoravo a casa, non sento la necessità e la voglia di staccare per fare altro.
Mancano le distrazioni, non essere nel proprio ambiente consuetudinario le quasi cancella completamente.
Buono quindi, altresi finalmente sono riuscito a testare in prima persona una giornata ordinaria in Australia, con tutti quello che ne concerne.
La sveglia presto per non far tardi, il mangiar in una delle decine dei food court del centro scegliendo di giorno in giorno cosa mangiare tra le piu disparate cucine e specialità un pò di tutto il mondo.
Tornare quindi a casa al calar del sole in piena estate, sapendo però di aver fatto qualcosa di utile.
Ottima esperienza quindi anche se limitata nel tempo utile quanto basta per rendersi conto di tante cose, invece magari di star a sentire troppe voci che si sentono in giro senza un reale fondamento.
Intanto decisioni importanti sulle prossime tappe del viaggio sono state prese, la thailandia si fà sempre più vicina.
In attesa di capirci anch’io qualcosa di più sull’organizzazione vi rimando ai prossimi post.
Stay Tuned!
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